La prima Lira Italiana

Nel 1700 si introdusse il sistema decimale per il conteggio delle monete, derivato dalla Francia, e in molte zone del Nord Italia sotto l'influsso francese si continuò a chiamare il denaro “franchi” dal nome del Franco, la moneta francese.
Fu nel periodo napoleonico che venne coniata la prima vera Lira Italiana (basata sul sistema decimale 100 centesimi = 1 Lira ), nel 1808, sotto il regno d'Italia, il periodo in cui nacque anche la nostra bandiera tricolore.
Nel 1814 con la fine del regno d'Italia la lira scompare e resta solo nel ducato di Modena e Piacenza, per riapparire poi come moneta di nuovo con la riunificazione dell'Italia sotto Vittorio Emanuele II nel 1861.
Con Il Regno d'Italia la lira torna ad essere la valuta italiana e dal 1862 ha corso legale e va a sostituire tutte le altre monete circolanti nei vari stati precedenti all'unità.
I debiti pubblici dopo l'unità e durante la prima guerra mondiale richiedono che venga ripristinato il corso forzoso, quando il deficit statale viene finanziato producendo moneta in numero superiore alle riserve di metallo prezioso possedute dall'istituto bancario senza che si arrivi alla svalutazione della moneta, e l'unica moneta con valore legale è quella in corso, e non può essere convertita in metallo prezioso.
Nel 1927 venne abolito e si ritornò alla normale valuta.